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Annamaria Dell’Oste Enrico Cossio Cristiano Dell’Oste

Ovaro
Pieve di Santa Maria di Gorto
12 / 08
Giovedì 12 Agosto 2010 - Ore 20:45

Annamaria Dell’Oste soprano
Enrico Cossio oboe
Cristiano Dell'Oste organo

 

Musiche di: G. F. Haendel, C. Monteverdi, J. S. Bach, A. Lucchesi, L. Berio, G. Faurè, F. Provesi.

Un programma che si dipana lungo le pagine più caratteristiche del repertorio barocco, con particolare attenzione ai virtuosismi haendeliani non senza prestare la dovuta attenzione alla grandezza di Bach e Monteverdi. Due sole digressioni solistiche che valorizzano l’oboe nella impervia sequenza per oboe solo di Berio e la Sinfonia di Provesi, proposta per mettere in risalto tutte le potenzialità dello strumento costruito da Giovanni Battista De Corte nel 1788.

 

Un trio che si ritrova dopo molti anni, il loro primo incontro quasi vent’anni fa, quando tennero i primi concerti ancora studenti di Conservatorio. Poi percorsi diversi, Annamaria Dell’Oste si è diplomata a Parma e a intrapreso una folgorante carriera che l’ha portata nei teatri di tutto il mondo. Ha collaborato con i direttori più acclamati e ricoperto i ruoli operistici che più di tutti valorizzano la sua agile e brillante voce di soprano di coloratura. Cristiano si è diplomato a Parma e Salisburgo, e ha deciso di dedicare la sua vita agli studi musicologici e alla direzione corale; Enrico si è diplomato a Udine e poi a Lugano ed è uno degli oboisti più quotati in Italia. Carriere che hanno intrapreso traiettorie molto diverse ma che ogni tanto sentono l’esigenza del respiro delle proprie radici e della propria casa. Un semplice desiderio di fare musica insieme, di ritrovarsi fuori dalle etichette, ricercare quella spensieratezza e gioia degli anni giovanili.

Pieve di Santa Maria di Gorto

Collocata su uno sperone di roccia c’è la Pieve di Santa Maria di Gorto, uno degli edifici più antichi di tutto il Friuli. La chiesa viene citata in documenti del 1136 e del 1299, ma l’origine sembrerebbe essere più antica, come dimostra il ritrovamento sul posto di elementi scultorei attribuibili a un luogo di culto risalente all’VIII secolo. La Pieve si presenta come una basilica a tre navate e custodisce pregevoli e rare antichità come gli affreschi del XII – XIII secolo raffiguranti la parabola evangelica delle dieci Vergini. Poco distante la Pieve si trova il complesso turistico ambientale di Aplis con il Museo del legno e della Segheria Veneziana, un’esposizione faunistica e l’Hotel Ristorante Aplis, meta ideale di ristoro.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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