Fondazione Luigi Bon
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The original Anciuti

Forni di Sopra
Santuario della Madonna della Salute
24 / 08
Sabato 24 Agosto 2019 - Ore 18:00

Alfredo Bernardini oboe originale di J. M. Anciuti
Andreas Gilger clavicembalo

 

P. D. Philidor Cinquiéme Suitte in re minore Op. 1 

oboe a 2 chiavi di Pierre Naust, Parigi (ca.1660 - 1709)

G. Sammartini Sonata in sol maggiore n. 4 Op. 13

oboe a 3 chiavi di Giovanni Maria Anciuti, Milano (1674 - 1744)

C. P. E. Bach Sonata “oboe solo” in sol minore Wq. 135

oboe a 3 chiavi di Gottlieb Crone, Lipsia (1706 - 1768)

A. Besozzi Sonata 6 in do maggiore

oboe a 2 chiavi di Baldassarre Biglioni, Roma ( 1719 - 1793)

Dal momento della sua invenzione in Francia tra 1660 e 1680, l’oboe si diffonde in tutta Europa con grande rapidità. Nella prima metà del Settecento vive la sua epoca d’oro, per cui i compositori dell’epoca gli dedicano innumerevoli parti solistiche in svariate forme. In questo concerto vengono presentati quattro oboi originali, con musiche che corrispondono al periodo e al luogo di fabbricazione, tra cui uno pregevole di Giovanni Maria Anciuti datato 1730, costruito in ebano, avorio e chiavi in argento. Proprio lui, il carnico Anciuti, considerato lo Stradivari dell’oboe, nato a Forni di Sopra nel 1674 e morto a Milano nel 1744. Ammaliante il programma per oboe e clavicembalo nella sua terra natia, dalla quinta Suite del musicista reale alla corte di Francia Philidor, alla Sonata in sol maggiore di Sammartini, ritenuto il padre dello stile di Haydn, per proseguire con una sonata “solo” di Carl Philipp Emanuel Bach e una Sonata di Alessandro Besozzi, oboista stimatissimo anche da Mozart. Superlativi gli interpreti con la presenza del più grande esperto di oboe barocco Alfredo Bernardini, musicista, didatta e ricercatore di fama mondiale, e il clavicembalista Andreas Gilger, anch’egli concertista e docente, attento divulgatore del repertorio del Sei e Settecento.

Santuario della Madonna della Salute

Incorniciata dalle splendide vette delle Dolomiti Friulane Orientali, nella lista del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO,

il primo documento sulla Chiesa di San Giacomo Apostolo risale al 1449. La facciata presenta un portale gotico del 1461. Al colmo della facciata si trova un campanile a vela con monofora, del XVI secolo. All’interno, un brano d’affresco del Bellunello e affreschi del carnico Giovanni Moro.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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