Anime e lune è l’ideale conclusione del percorso di rielaborazione in veste pianistica di alcune pagine corali del compositore friulano Marco Maiero, parte del repertorio del coro Vôs de mont. Paolo Chiarandini, condividendo un’idea di Maiero, ha rivisitato i canti, deliziose poesie abilmente modellate sulla musica, proponendoli in un’originale versione pianistica che sarà presentata e animata dall’attrice Claudia Grimaz. Ne emerge una sorta di suite friulana che ricrea il meravigliato stupore per la vita e la natura. La poesia non svela il mistero. Ci avvicina di più ad esso per rivelarne il fascino. È a sua volta un arcano, costruito sulla misteriosa potenza dei linguaggi. In questa raccolta, sono la grazia e la levigatezza cantabile del pianoforte che parlano, attraverso la sapienza elaborativa e il tocco affascinante delle mani di Paolo Chiarandini. Anime e lune è poesia nella poesia. Corde vibranti di abbracci armonici: intimità segreta della musica. Al suono le parole si rincorrono coi pensieri, e si può sognare.
Claudia Grimaz, soprano e attrice, si è diplomata in canto al Conservatorio Tomadini di Udine. Ha partecipato a diversi spettacoli teatrali, di commedia dell’arte e musicali, iniziando inoltre la collaborazione e lo studio del canto popolare con Giovanna Marini. Dal 2006 è membro dell’ensemble vocale Oktoechos diretto da Lanfranco Menga e collabora con l’Ensemble cameristico Sergio Gaggia, partecipando a diverse produzioni. Dal 2006 dirige il coro femminile La Tela e dal 2011 il Coro Popolare della Resistenza di Udine.
Paolo Chiarandini è vincitore di sette primi premi assoluti in concorsi pianistici e di musica da camera sia nazionali che internazionali. Diplomato in pianoforte, strumenti a percussione e strumenti antichi, da diversi anni si dedica anche alla composizione e alla rielaborazione pianistica. È docente presso il Conservatorio Tartini di Trieste. La critica definisce il suo stile "di raffinatezza dinamica e bel tocco, suono ricco di sfumature, brillante e raffinato cesello di giocosa vivacità e cantabile eleganza, tocco delicato e cantante".
Ciasa dai Fornés
La secentesca casa rurale della Busa era un tempo alloggio di uomini e animali, una residenza dove si praticavano, accanto all’agricoltura, lavori legati al ferro e alle fibre tessili. Recentemente è stata oggetto di restauro e con la sua apertura al pubblico, la struttura è stata nomi- nata Ciasa dai Fornés e al piano terra ospita un’esposizione intitolata “Il filo dei ricordi”. Forni di Sopra è conosciuta anche come località “bella fra le più belle delle Dolomiti Orientali”, come scrisse Berti, accademico del C.A.I. Frequentata stazione turistica dai primi del Novecento, grazie ad attività sia invernali come lo sci di fondo, discesa, pattinaggio su ghiaccio e snowboard, che estive come l’escursionismo e la mountain bike. Rappresenta il ponte ideale fra Carnia e Cadore, attraverso il passo della Mauria che unisce le due sub-regioni alpine.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo