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Le ultime sette parole di Cristo sulla croce

Forni di Sopra
Ciasa dai Fornés
18 / 08
Lunedì 18 Agosto 2008 - Ore 20:45

 SZABÓ-QUARTETT

Nel 1786 Haydn accolse la richiesta di un canonico di Cadice e compose una musica per accompagnare l’annuale celebrazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo. Dopo la declamazione del testo e un breve sermone per ognuna delle sette parole, la musica di Haydn doveva accompagnare l’adorazione del vescovo davanti alla croce tra una parola e quella successiva. La composizione non ha un testo (il quale sarebbe stato aggiunto, circa dieci anni dopo, in una revisione dallo stesso Haydn), ma le “Parole” stesse sono richiamate efficacemente dalla musica in quanto ogni tema iniziale segue il ritmo delle parole latine. Oltre alle sette “sonate”, così definite dallo stesso Haydn, egli compose un’introduzione e, per concludere, una descrizione del terremoto che sconvolse il Calvario, come riportato dal Vangelo di Matteo. Lo SZABÓ-QUARTETT si è costituito nel ‘81, in oltre 25 anni di attività ha effettuato centinaia di concerti con repertorio classico e romantico senza dimenticare alcune composizioni appositamente scritte per l’ensemble. Il quartetto si è esibito in Slovacchia, Italia, Germania, Croazia, Ungheria, Slovenia, Inghilterra e Cina. Ha registrato per l’ORF brani di Beethoven e Mozart. Lieder del quartetto è Attila Szabo discendente della scuola violinistica di Sándor Végh. Ha collaborato con l’Orchestra dell’Opera di Rijeka, è stato primo violino dell’Orchestra del Teatro di Klagenfurt per vent’anni ed è professore al Liceo Musicale di Viktring. E’ stato direttore e solista del rinomata Orchestra da Camera Sándor Végh di Budapest, maestro concertatore della Alpen-Adria-Kammerphilharmonie e primo violino dell’ Academy of Music di Ebenthal di Karnten. Ha tenuto corsi alla Menuhin-School di Oxford alla Bartók Béla Musikakademie di Budapest e già da 5 anni a Kötschach-Mauthen per i Corsi per strumenti ad arco Europa-Asia.

Ciasa dai Fornés

La secentesca casa rurale della Busa era un tempo alloggio di uomini e animali, una residenza dove si praticavano, accanto all’agricoltura, lavori legati al ferro e alle fibre tessili. Recentemente è stata oggetto di restauro e con la sua apertura al pubblico, la struttura è stata nomi- nata Ciasa dai Fornés e al piano terra ospita un’esposizione intitolata “Il filo dei ricordi”. Forni di Sopra è conosciuta anche come località “bella fra le più belle delle Dolomiti Orientali”, come scrisse Berti, accademico del C.A.I. Frequentata stazione turistica dai primi del Novecento, grazie ad attività sia invernali come lo sci di fondo, discesa, pattinaggio su ghiaccio e snowboard, che estive come l’escursionismo e la mountain bike. Rappresenta il ponte ideale fra Carnia e Cadore, attraverso il passo della Mauria che unisce le due sub-regioni alpine.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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