Si chiama Lyra come la costellazione luminosa, come lo strumento antico che accompagna la parola poetica, questo progetto è stato pubblicato dall’etichetta Artesuono di Stefano Amerio e nato da un dialogo profondo tra musica e poesia, tra lingua e suono, tra silenzio e ascolto.
Un rito sonoro che intreccia le liriche friulane di Pasolini, i Cjants popolari della sua terra, e, per l’occasione speciale, brani ispirati alla poesia di Pierluigi Cappello. Una musica che dà vita a nuove forme musicali frutto dell’incontro tra tradizione liederistica, musica popolare e contemporaneità e che si affida all’improvvisazione come atto di rivelazione, dove ogni nota e ogni parola accadono per la prima volta, in uno spazio sospeso.
Lyra è un cammino poetico, un’offerta, un ascolto condiviso.
È suono che nasce e torna nel silenzio, lingua che si reinventa nel mistero, corpo collettivo che respira insieme. Una celebrazione della parola viva, del pensiero di Pasolini, del senso profondo di appartenenza che le lingue “minori” custodiscono.